Cambiare medicine per vivere meglio?

Salve, mi chiamo Chiara, ho 22 anni e da 7 anni soffro di ansia, DAP, depressione, depersonalizzazione, fobia sociale e chi più ne ha più ne metta. Ho provato tanti serotoninergici, ma non riesco mai a mettere fine alle cure: ogni volta che lo psichiatra cerca di diminuire il dosaggio del farmaco ho delle pesanti ricadute. Sono in terapia serotoninergica da quasi 7 anni e nei periodi più pesanti ho usato anche benzodiazepine. Da due anni sono in analisi, e anche se non ho mai creduto molto alla psicoterapia, devo dire che mi aiuta a gestire l’ansia in maniera migliore…. ma l’ansia rimane. Secondo lei dovrei passare ad antidepressivi triciclici, che magari potrebbero essere più efficaci nel mio caso? Il mio psichiatra me li sconsiglia, così come il mio analista, che sostiene che potrei farcela anche senza, ma io sono stufa di questa vita piena di limitazioni!

Cara Chiara deve essere veramente duro da accettare di convivere con attacchi di panico, fobia sociale, depressione ecc. sin dall’età di 15 anni. Non mi è chiaro se le terapie con gli SSRI sono efficaci e se succede quando provi a smettere che ritornano i disturbi o se invece i farmaci non sono mai del tutto efficaci. Nel primo caso, alla peggio, direi di proseguire con gli SSRI anche a tempo lunghissimo. Nel secondo ed in alternativa a quanto ho già detto anche nel primo, utilizzerei i cosiddetti farmaci ad azione duale ossia serotoninergica e noradrenergica. In tante depressioni i farmaci duali si dimostrano più efficaci ed in ogni caso efficaci quanto i triciclici, senza averne gli stessi a volte pesanti effetti collaterali. Per tale ragione quindi escluderei di utilizzare i triciclici. Per quanto riguarda la psicoterapia, a mio parere e non solo, quella di tipo cognitivo comportamentale dà i migliori risultati in questi casi (gestione dell’ansia e della depressione). In genere l’abbinamento della psicoterapia cognitivo comportamentale permette il decalage farmacologico senza strascichi, permanendo anzi gli insegnamenti che rimangono per sempre e che risultano funzionare come cura anche alternativa ai farmaci e come una sorta di “vaccinazione” in caso si dovessero riproporre i sintomi d’ansia e/o depressivi.

Con viva cordialità.

VERO Salute aprile 2010
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