La “capacità di essere propositivi” consiste nella capacità di un individuo di essere attivo e propositivo nel presentare soluzioni a dei problemi. La propositività è il comportamento attivo di chi, di fronte a un problema, si impegna presentando proposte concrete atte a facilitarne la soluzione. La propositività viene percepita come un valore se utilizza a piene mani la creatività.

Come si diventa propositivi? Attraverso l’ascolto sensibile, l’assunzione di responsabilità, la condivisione di obiettivi, l’autorevolezza, il proporre idee nuove, il riuscire a coinvolgere e a motivare gli eventuali co-interessati all’obiettivo, il proporre possibili alternative, la capacità di problem solving soprattutto per quanto attiene alla tecnica di brain storming, o tempesta di idee. Se si favorisce la libera espressione delle idee, risulta molto più probabile che vengano superati blocchi legati a pregiudizi o a impostazioni rigide del problema, vengano favorite soluzioni creative che reinterpretano i dati iniziali in modo non convenzionale. Un altro aspetto importante della propositività è la comunicazione basata su un atteggiamento costruttivo. Le idee, una volta esposte, vengono utilizzate costruttivamente a prescindere da chi le ha formulate.

Per risolvere alcuni problemi possiamo usare proficuamente la logica e la razionalità, per risolverne altri occorre usare il paradosso, l’inventiva, l’intuito e soprattutto la creatività o pensiero laterale. A volte la soluzione del problema consiste nell’agire sulle soluzioni applicate ai problemi stessi, in pratica il vero problema non è il problema stesso ma le soluzioni adottate per risolverlo. Il pensiero laterale o pensiero creativo è un pensiero produttivo che cerca altre vie, altri approcci alternativi utile nel generare nuove idee e orientamenti, diverso dal pensiero verticale, che viene usato in misura maggiore, che sceglie una sola via escludendo le altre, ovvero preferisce solo soluzioni logicamente corrette. Il metodo principale da utilizzare per sviluppare idee creative consiste nell’uscire dagli schemi, dal superare gli schemi precedentemente adottati.

Il pensiero verticale sviluppa modelli, infatti mette insieme i pezzi per crearne uno; il pensiero laterale, al contrario, si occupa di modelli in trasformazione, ovvero cerca di ristrutturare un modello preesistente mettendo insieme gli elementi in modo diverso con lo scopo di trovarne uno migliore e maggiormente efficace. Questo atteggiamento mette in dubbio l’assunzione secondo cui il modello utile sarebbe l’unico modello possibile.

I modelli vengono creati e utilizzati per risolvere i problemi. Generalmente l’individuo è portato a utilizzare i modelli generati dal pensiero verticale che hanno la criticità di essere modelli rigidi e non sempre efficaci per la risoluzione di tutte le situazioni problematiche.

Solitamente succede che una persona utilizzi sempre uno stesso modello di risoluzione di un problema (generato dal pensiero verticale), in quanto non si rende conto che ve ne possono essere altri migliori. Questa situazione di impasse, se prolungata, produrrebbe nell’individuo una sensazione di inadeguatezza ottenuta dai feedback negativi rispetto alla non funzionalità del modello che di conseguenza porterebbe ad una diminuzione dell’autoefficacia percepita e dell’autostima.

Al contrario, se nell’individuo si aumenta la consapevolezza circa la presenza di altri modelli possibili (generabili attraverso il pensiero laterale), si potrebbe ottenere un modello migliore e maggiormente efficace, che risulti più funzionale nella situazione di risoluzione del problema. In questa situazione l’individuo potrebbe esperire maggiori feedback positivi che porterebbero ad un aumento della sensazione di adeguatezza e, di conseguenza, ad una crescita dell’autoefficacia percepita e dell’autostima.

I livelli di autostima e di autoefficacia percepita sono strettamente correlati con la capacità di un individuo di essere più o meno propositivo in una situazione. Se la persona continua a utilizzare lo stesso modello di risoluzione del problema continuerà ad ottenere ciò che ha sempre ottenuto, di conseguenza questo può comportare la rinuncia a proseguire, un senso d’impotenza e di inadeguatezza.

Occorre perciò promuovere l’utilizzo del pensiero laterale, per portare la persona a ottenere risultati migliori ed essere maggiormente attiva, propositiva e adeguata nell’ambiente di cui fa parte. La fantasia, l’immaginazione, i sogni sono modi diversi e creativi per affrontare questioni problematiche o per spiegare atti e fatti apparentemente inspiegabili.

Esercizi

  1. Osservare un panorama o una discussione tra due persone passando da una prospettiva all’altra (es. il leone che sbrana la zebra). Guardare la parte frontale e descrivere quella posteriore e viceversa
  2. Uscire dallo schema (eseguire molti esercizi di questo tipo)
  3. Il paradosso
  4. Fare il brain storming solo per produrre idee, non per risolvere problemi
  5. Esercitare la fantasia e l’immaginazione
  6. Com’è e come potrebbe essere
  7. Di contesto in contesto (Un uomo che cammina su un treno che sta fermo, un uomo che cammina su un treno che si muove su una terra che sta ferma, un uomo che cammina su un treno che si muove, su una terra che si muove di ben due movimenti uno intorno a se stessa e uno intorno al sole e cosi via …
  8. Due informazioni sono meglio di una, tre informazioni sono meglio di due ecc fino a evitare il fenomeno della ridondanza (un milione di informazioni non sono processabili)
  9. Uscire dal modo unico con cui risolvere qualcosa
  10. Capovolgere un’affermazione, una teoria; immaginare al contrario la rappresentazione di un racconto

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