Diversi studi evidenziano gli effetti dannosi per la salute sia fisica che psicologica della tendenza a mangiare molto di sera o di notte, in particolare è stata riconosciuta una correlazione tra alimentazione notturna e indice di massa corporea elevato, manifestazioni di dipendenza alimentare e bassa qualità del sonno.
Questo comportamento può rientrare anche in una vera e propria configurazione psicopatologica caratterizzata da inappetenza mattutina con tendenza a saltare la colazione, scarso appetito durante il giorno, iperfagia (ovvero aumento della sensazione di fame) serale e insonnia.
La Sindrome da Alimentazione Notturna è stata riconosciuta come diagnosi autonoma ed è stata inserita nella quinta e ultima versione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali o DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. APA, 2014). Le caratteristiche fondamentali del disturbo sono le seguenti:
- Ricorrenti episodi di alimentazione notturna che si manifestano mangiando dopo i risvegli dal sonno oppure con l’eccessivo consumo di cibo dopo il pasto serale.
- Consapevolezza e ricordo di aver mangiato.
- Il comportamento non è conseguenza d’influenze esterne come la modificazione del ciclo sonno-veglia dell’individuo oppure da norme sociali.
- La persona prova un significativo disagio e/o il suo funzionamento è compromesso (es., non ha un buon rendimento al lavoro, a scuola, o/e ha difficoltà nelle relazioni sociali).
- Questa modalità di alimentazione disordinata non è spiegata dal disturbo da binge eating (alimentazione incontrollata) o da altri disturbi, compreso il disturbo da uso di sostanze, e non è attribuibile a un altro disturbo medico o all’effetto di farmaci.
Si tratta di un disturbo abbastanza diffuso nella popolazione generale (1,5%) ma soprattutto tra i soggetti che presentano sovrappeso e obesità (6-16%). I soggetti con questa sindrome alimentare tendano ad assumere circa il 25% del fabbisogno calorico giornaliero dopo cena o durante i risvegli notturni e hanno un’assunzione di alimenti molto sbilanciata durante la giornata.
Leggi l’articolo, in inglese, pubblicato su NCBI