Stato (il più importante)
Si chiama Stato il più gelido di tutti i gelidi mostri. Esso è gelido anche quando mente, e questa menzogna gli striscia fuori di bocca: “Io, lo Stato, sono il popolo”. Là dove lo Stato finisce comincia l’uomo che non è superfluo, là comincia il canto della necessità, la melodia unica e insostituibile. Là dove lo Stato finisce – guardate guardate fratelli – non vedete l’arcobaleno e i ponti del superuomo?
Solitudine (in aggiunta)
Amico mio, fuggi nella tua solitudine. Io ti vedo assordato dal fracasso dei grandi uomini e punzecchiato dai pungiglioni degli uomini piccoli ….. Amico mio, fuggi nella tua solitudine e là dove spira un’aria forte e inclemente. Non è tuo destino essere uno scacciamosche.
Va con le mie lacrime nella tua solitudine, fratello. Io amo colui che vuole creare al di sopra di sé e così perisce.
Castità (ulteriormente)
A chi la castità riesce difficile, deve essere sconsigliata affinché non diventi la strada verso l’inferno, cioè lordura e fregola dell’anima.
Invidia (importante)
Il tuo cammino è al di sopra di loro, ma quanto più in alto sali, tanto più piccolo ti vede l’occhio dell’invidia. Più di tutti è invidiato colui che vola.
Fiamma (per continuare)
Tu devi voler bruciare te stesso nella tua stessa fiamma; come potresti rinnovarti senza prima essere diventato cenere! …. Creare vuole l’amante, perché disprezza. Chi sa che cos’è l’amore, se non è stato costretto a disprezzare ciò che amava!
Matrimonio (ulteriormente)
Matrimonio, così io chiamo la volontà di creare in due quell’uno che è qualcosa di più dei due che lo crearono. Io chiamo matrimonio il venerante rispetto reciproco di coloro che hanno una tale volontà.
Speranza e promesse (inoltre)
Colui che adempie la sua vita, morrà la sua morte da vittorioso, circondato dalla speranza e dalle promesse di altri.
(e per finire)
Si ripaga male un maestro se si rimane per sempre uno scolaro.