Caro dottor Vaccaro, quest’estate dovrò recarmi in Australia per lavoro e purtroppo, già da adesso, sogno continuamente di partire con un aereo con i finestrini aperti oppure con il carrello di atterraggio rotto. Vorrei chiederle come posso fare a vivere al meglio questo tempo che resta prima della partenza e placare questa ansia, magari con delle compresse. Mi capita ogni volta quando so che devo affrontare un lungo viaggio, vivo malissimo i giorni prima, poi quando sono sull’aereo alla fine capisco che è tutto inutile. Come posso fare a convincere la mia mente che tutto andrà bene fin da ora? La ringrazio.
Mauro, Verona
Caro Mauro, la sua richiesta assomiglia a quella di una persona che si era rivolta a me per un problema analogo, sempre riguardante un viaggio in Australia. In così poco tempo è abbastanza difficile eseguire una psicoterapia ad hoc come la Desensibilizzazione Sistematica dal vivo o con l’ausilio di tecniche varie tra cui l’ipnosi o l’EMDR (acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing). A quella persona avevo promesso, e così è stato, che ci sarebbe comunque andata, anche in “coma farmacologico”, ossia così sedata che non avrebbe avuto alcuna paura. Ovviamente non è questo il modo migliore di affrontare queste paure! In Australia c’è andata, ma della sua paura di prendere l’aereo non si è risolto proprio nulla, anzi. Se non riesce da solo a convincere la sua mente che tutto andrà bene, si faccia aiutare da qualcuno, meglio se competente e abile in questo. Può certamente giovarsi, sin da ora, di un aiuto farmacologico, ma anche in questo caso si faccia aiutare da un professionista competente. Perché poi non approfittare di questo fatto e occuparsi, non in modo emergenziale, della sua paura di volare? Quasi sempre gli interventi di pronto soccorso sono sbagliati e non risolutivi rispetto a quel che si può fare senza troppa fretta e con una strategia a lungo termine vincente.
Le auguro un viaggio sereno con un caro saluto.
