Come riconoscere un “amore malato”?

Carissimo Dottore, ho 40 anni e ho appena messo fine a una relazione sentimentale con un ragazzo molto problematico. Ci siamo presi e lasciati per anni, ma non riuscivo a fare di meno di lui. Non mi ha mai fatto del male fisico, ma con le parole e con i suoi comportamenti era davvero feroce. Ora vorrei liberarmi di lui, per non soffrire più. Mi sento debole e non vorrei fare passi indietro, ma soprattutto temo di trovare un altro uomo come lui. Come posso riconoscere prima quando un amore è “malato”?

Antonella, Trani

Cara Antonella (ricambio il carissimo) la domanda è estremamente complessa ed è un’impresa titanica rispondere in poche righe. Per riconoscere un amore “malato” potrebbe riflettere su tutte le caratteristiche salienti della/e persona/e con cui ha avuto rapporti sentimentali. Una riflessione ancora migliore sarebbe quella di evidenziare le caratteristiche “malate” della relazione sentimentale in sé e non delle persone che ne fanno parte. Per esempio eccessiva dipendenza, amore simbiotico o fusionale, terrore dell’abbandono e di rimanere da soli… Come antidoto bisognerebbe coltivare l’assertività come stile di comunicazione e di relazione, che basa sulla reciprocità di diritti, di doveri, di dignità e di valorizzazione dei diversi punti di vista i suoi pilastri fondamentali. Al contrario dell’assertività, la passività e l’aggressività sono dei pessimi stili di comunicazione e di relazione. Per conoscere a fondo le proprie modalità affettive, e quindi il lanternino con il quale andiamo a cercarci più o meno sempre lo stesso genere di persone, consiglio di fare un percorso psicanalitico o psicodinamico.

Un caro saluto.

CONDIVIDI

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here