“Cosa mi è passato per la mente per mangiare così tanto?”

Considerare e quindi affrontare i pensieri e i processi cognitivi legati all’alimentazione e all’assunzione di alimenti, sembra essere un elemento chiave nel trattamento dei disturbi alimentari e in particolar modo dell’obesità.

Cosa mi è passato per la mente prima di mangiare in eccesso?. Questa è la domanda che, secondo il Dr. Riccardo Dalle Grave, esperto in riabilitazione nutrizionale, bisogna porsi per identificare i pensieri disfunzionali che sono spesso legati al sabotaggio della perdita ponderale. Risulta infatti importante rivalutare il pensiero formulato e trovare una prospettiva alternativa che sia più razionale e più funzionale rispetto all’obiettivo della perdita di peso, come spiega Dalle Grave in un articolo pubblicato su Nutrizione 33.

I pensieri disfunzionali, che sono stati chiamati pensieri sabotatori, sono tali in quanto correlati all’assunzione di comportamenti che appunto sabotano il dimagrimento, risultano particolarmente insidiosi poiché generalmente si producono in maniera automatica senza quindi che ne siamo consapevoli.

Il Dr. Dalle Grave ne identifica diverse tipologie: gli auto inganni che giustificano l’assunzione di cibo in eccesso (“Mangio perché sono stressato, stanco, annoiato, triste, arrabbiato”), i pensieri di autocritica (“Mi faccio schifo”), le predizioni negative non basate su prove reali ma considerate vere in assoluto (“Non riuscirò mai a perdere peso”) e infine i pensieri di ingiustizia (“Non è giusto che io stia a dieta perché gli altri non sono a dieta“).

L’utilizzo di tecniche cognitive oltre alle tecniche comportamentali, focalizzate sulla modificazione dello stile di vita, è correlato ad un migliore effetto del trattamento nei termini di mantenimento del peso e minore recupero ponderale.

Leggi l’articolo completo sul sito di Nutrizione 33

Photo credit: Alan Cleaver via Foter.com / CC BY
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