Dipendenza d’amore

Soffro di dipendenza d’amore. Ho sempre bisogno di avere il controllo del mio compagno e di sapere tutto su di lui: cosa fa quando non è con me, a chi telefona, a chi scrive. Sono arrivata anche a mettergli un investigatore alle costole. Pensa che sia malata? Se lui mi lasciasse o le cose fra di noi precipitassero penso che potrei fare una pazzia…

Anonima

Gentile lettrice, la sua “dipendenza d’amore” come lei stessa la chiama non può certamente essere considerata una forma d’amore sano o se meglio vogliamo dire di amore adulto. Traspare dalle sue parole che più che amare il suo partner lo vuole possedere, controllare. Che dire dell’investigatore alle costole! Sembra più una storia poliziesca che una d’amore. La prima considerazione che si può fare riguarda il suo bisogno di amare piuttosto ego centrato, dove ciò che conta sono i suoi bisogni peraltro di stampo infantile. Più che innamorata di una persona sembra innamorata dell’amore. La sua sembra inoltre una franca forma di dipendenza “parassitaria” per cui se la persona a cui si attacca l’allontanasse da sé, come dice lei, potrebbe indurla a fare una pazzia. Ci pensi bene e soprattutto si faccia aiutare. Potrebbe scoprire che amare significa soprattutto donare e donarsi in forma reciproca. Altro che trascorrere il proprio tempo a controllare o a pretendere attenzioni e soddisfazione dei suoi bisogni. Una persona adulta la si riconosce per i gradi di autonomia, indipendenza e libertà raggiunti. Quando ciò accade la persona risulta in grado di badare a se stessa e non va in frantumi se un partner la lascia. Non vive insomma di sola luce riflessa. Certo anche una persona adulta soffre se viene lasciata dalla persona amata ma non perde il senso della vita e non commette sciocchezze.

VERO Salute gennaio 2009
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