Autismo: a me gli occhi

Alcuni ricercatori americani, della Cleveland Clinic in Ohio e dell’Università del Vermont, hanno utilizzato nuove tecniche per diagnosticare l’autismo in modo veloce, economico e altamente accurato, analizzando il movimento oculare dei bambini.

Queste nuove procedure potrebbero portare a una diagnosi precoce e precisa, l’efficacia di queste tecniche è stata rilevata anche in fasi iniziali dello sviluppo della patologia e la loro accuratezza permetterebbe di valutarne anche la severità.

L’identificazione precoce di bambini con sindromi dello spettro autistico è fondamentale per l’attuazione d’interventi mirati che rendano migliore la loro vita“, afferma il Dott. Thomas Frazier.

Lo strumento utilizzato, Eye Tracker, permette di analizzare in modo oggettivo lo spostamento dello sguardo, misurando il tempo che i bambini trascorrono concentrandosi sugli aspetti sociali e non sociali in una serie d’immagini e video.

La mancanza di metodi oggettivi per identificare i bambini con autismo può essere uno dei principali ostacoli per la diagnosi precoce. Il nostro studio dimostra che l’eye tracking oltre ad avere un elevato potere diagnostico, essendo uno strumento oggettivo, potrebbe favorire l’accettazione da parte dei genitori della patologia dei loro figli“, afferma il Dott. Thomas Frazier.

Nello specifico, i ricercatori dell’Università del Vermont, hanno scoperto che i bambini con sindromi dello spettro autistico spostano l’attenzione sulla bocca delle persone con cui stanno parlando, quando gli argomenti della conversazione hanno un contenuto emotivo, così facendo perdono importanti informazioni espressive del volto.

La Dott.ssa Hutchins afferma che l’argomento di conversazione è molto importante con questi bambini: secondo il suo parere avere a che fare con tematiche emotive appesantisce le funzioni esecutive del cervello richiedendo uno sforzo notevole di memoria di lavoro, motivo per cui i bambini affetti da autismo iniziano a ricercare fonti d’informazione più accessibili, come il movimento dalla bocca.

Gli studi condotti finora hanno coinvolto campioni piccoli, saranno necessari ulteriori test per verificare se questi risultati sono confermati anche su larga scala.

Il primo studio è stato pubblicato sul Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, mentre il secondo su Research in Autism Spectrum Disorders.

 

Photo credit: CC BY-NC-ND 2.0 by  castgen
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