Quante volte ci è capitato di non sentirci “in grado” di fare qualcosa? Di essere convinti di non riuscire e di vedere i problemi, le sfide, gli ostacoli della vita come qualcosa di grande e insormontabile? A cosa è dovuta questa situazione? Scarsa autostima o scarsa autoefficacia?

Spesso questi due concetti vengono confusi e, ancora più spesso, sottovalutati.

Ciò avviene perché molta gente non sa quanto la percezione di se stessi, delle proprie capacità e risorse sia alla base del successo, del cambiamento, della soddisfazione, della serenità.

Il termine “autoefficacia” si riferisce infatti alla convinzione che la persona ha di poter affrontare delle prove, di essere all’altezza di determinati eventi, di poter e saper far fronte alle difficoltà della vita per raggiungere con successo gli obiettivi prefissati.

L’autoefficacia non è dunque la somma delle capacità possedute dall’individuo, ma la convinzione di avere delle capacità, di essere in grado di farcela in situazioni diverse.

Ma perché è così importante la self efficacy?

Pochi sanno che essa influenza più aspetti della vita dell’individuo: emotivi, comportamentali, cognitivi. Molti studi infatti hanno confermato che le persone convinte di essere capaci e di poter esercitare un controllo sugli eventi risultano poi veramente in grado di determinare la loro vita.

Si nasce efficaci o lo si diventa? In che maniera si costruisce l’autoefficacia?

I fattori che determinano questo costrutto sono quattro:

Le esperienze di gestione efficace

Le esperienze positive della vita di una persona, i meriti, i successi ottenuti vanno ad accrescere in lei il senso di autoefficacia percepita.

Chi, a seguito di un successo, se ne attribuisce i meriti, declinando le cause di tale successo alle proprie capacità e risorse, al proprio impegno e alla sua perseveranza, avrà infatti una self efficacy maggiore rispetto a chi riconduce i propri successi a fattori esterni (fortuna, caso, bassa difficoltà della prova).

Le esperienze vicarie

Osservare persone, “modelli” che eseguono un compito con successo aiuta l’individuo ad avere più fiducia nella propria capacità di farcela: “Ce l’ha fatta lui, potrò farcela anche io”. Più il modello è vicino o simile alla persona (un famigliare, un amico, un coetaneo), più aumenta il senso di autoefficacia percepita.

La persuasione

L’incoraggiamento aiuta le persone a credere in se stesse e nelle proprie capacità. Una mamma che dice a un bimbo: “Non temere, sono sicura che ce la farai!” lo aiuta ad accrescere autostima e autoefficacia fin dai primi anni di vita. Il rinforzo esterno, che viene da altri, aiuta l’individuo a credere di più in sé e a sentirsi capace (oltre che apprezzato e stimato).

Gli stati emotivi

Un evento, un ostacolo, una prova, generano nella persona uno stato di attivazione, di ansia, di tensione. Questa attivazione fisiologica è normale negli individui cosi come negli animali e dovrebbe preparare all’azione. Una persona che sfrutta al meglio tale attivazione per concentrarsi e agire, superando le difficoltà, accrescerà la sua self efficacy.

L’ansia spesso paralizza o rende difficile il raggiungimento di un obiettivo: le persone si concentrano più sullo stato di angoscia e ansia che sul compito da eseguire al meglio.

Pensare positivo e riconoscere l’ansia come qualcosa di normale e utile aiuta, invece, a sentirsi più capaci ed efficaci.

La percezione di sé come esseri “efficaci” può variare nel corso della vita e varia in base ai contesti: una donna può sentirsi pienamente efficace a casa, come mamma e moglie e meno efficace sul posto di lavoro; un adolescente può sentirsi più abile nella sfera amicale e meno in quella affettiva/amorosa.

La gestione dell’autoefficacia inoltre ha ripercussioni anche sulla salute fisica e mentale: non basta volersi bene per essere in salute, ma serve anche credere nelle proprie capacità di cura.

Chi riuscirà davvero a rispettare una dieta? La donna che non crede nella sua capacità di resistere alle tentazioni, di perdere dei chili e di condurre una vita attiva o quella che crederà nella sua forza di volontà, nelle sue capacità, nella sua perseveranza, nella sua resistenza?

Solo le persone che credono nelle loro abilità, nelle loro risorse e capacità riusciranno ad affrontare le difficoltà o le sfide della vita con tenacia e serenità. Ognuno di noi è artefice dei propri cambiamenti e dei propri successi…Basta crederci!

Riferimento bibliografico: L’autoefficacia – Edoardo Giusti, Alberta Testi – Sovera Editore

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