Festività natalizie, che depressione!

Le vacanze creano in molti una irrazionale aspettativa di un certo tipo di sentimenti: come se a Natale dovessimo essere tutti necessariamente felici. Il pensiero che tale aspettativa non venga soddisfatta, a causa di pregressi problemi personali, di coppia o familiari, o anche dovuti all’isolamento sociale, aumenta gli stati depressivi, che sfociano talora in atteggiamenti autolesionisti o addirittura nel suicidio.

E’ quindi un’idea diffusa che in questo periodo tali eventi infausti si verifichino con una frequenza molto maggiore. Ma la realtà è diversa.

Ne ha parlato Susan Brink in un articolo pubblicato sul Los Angeles Times, che riporta una serie di studi statistici, dove sono stati esaminati centinaia di casi di suicidio negli Stati Uniti e in varie altre parti del mondo. Secondo tali indagini, il numero di suicidi durante le vacanze natalizie diminuisce di circa il 40%. Indicare il Natale come la causa dell’aumento della depressione e del rischio di suicidio sarebbe, quindi, errato, secondo Dan Romer, direttore del Annenberg Adolescent Risk Communication Institute dell’Università di Pennsylvania.

Il Dott. Eric Caine, co-direttore del Centro per lo Studio e la Prevenzione dei Suicidi del Rochester Medical Center di New York conferma che durante le vacanze natalizie diminuiscono anche i ricoveri nei reparti psichiatrici.

In uno dei più accurati studi sugli atti di autolesionismo deliberato, che possono essere un indice di depressione, si sostiene anzi che il periodo natalizio svolge una funzione protettiva e preventiva nei confronti di tali atti. Il team guidato da Helen Bergen dell’Università di Oxford è giunto a questa conclusione dopo avere esaminato le registrazioni di ricovero nei pronto soccorso inglesi di 19.346 persone e osservando i tassi giornalieri di autolesionismo dal 1976 al 2003. L’abuso di droga e alcool, l’avvelenamento volontario col gas o altre sostanze velenose, le lesioni autoinflitte, con o senza la deliberata intenzione di morire, nel loro complesso diminuiscono in media durante la settimana a cavallo di Natale, e lo stesso avviene il giorno di Capodanno.

Il fascicolo di Settembre 2007 del giornale scientifico Social Science & Medicine conferma che la diminuzione degli atti di autolesionismo nel periodo in esame riguarda tutte le condizioni di disagio, da quelle legate all’età a quelle di tipo familiare e sociale. Ad esempio sembra che i problemi familiari si allevino quando l’intero parentado si riunisce. Un altro possibile motivo di decremento dei tassi di suicidio può derivare dallo scambio di doni e regali.

Il Dott. Douglas Jacobs, psichiatra al Harvard Medical School, nota che in questo peridodo gli anziani negli ospizi potrebbero inaspettatamente avere più visite, mentre persone che durante l’anno non hanno avuto notizie dai loro amici potrebbero ricevere una cartolina o una telefonata, con evidente beneficio per il loro stato d’animo.

Barbara Fiese, capo del dipartimento di psicologia dell’Università di Syracuse, ha analizzato 32 studi realizzati durante l’arco di cinquanta anni, arrivando alla conclusione che i rituali festivi familiari, pur essendo forse noiosi, svolgono una funzione positiva per il nostro umore.

Anche nelle famiglie dove ci sono stati divorzi e separazioni la ripetizione dei rituali familiari migliora la capacità di adattamento dei bambini alla nuova situazione e quindi la loro stabilità interiore.

Certo molte persone si sentono sole durante le vacanze, ma il Dott. Caine dell’Università di Rochester chiede: “Se cancellassimo tutte le festività, pensate forse che la gente si sentirebbe più felice o più triste? Se esse fossero realmente così negative per noi credete davvero che si sarebbero mantenute così a lungo nel tempo?“. In effetti la domanda non è oziosa e contiene in sé una profonda verità: la funzione fortificante e rigenerante del momento festivo.

 

VERO Salute
Photo credit: kevin dooley via Foter.com / CC BY
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