Circa un terzo della popolazione adulta soffre di disturbi del sonno ossia di insonnia. L’insonnia è il disturbo che ci fa percepire il sonno come insufficiente e poco soddisfacente.

Quando alla notte, per più giorni alla settimana, si fa fatica a prender sonno oppure non si gode di un sonno continuo, l’insonnia diventa un problema clinicamente rilevante che può condizionare anche la vita da svegli.

Affinché si possa fare diagnosi di insonnia, i suddetti disturbi devono persistere per più di un mese.

Le cause più comuni dell’insonnia e le condizioni cliniche che spesso concomitano sono lo stress quando supera le soglie di sopportazione, l’ansia, la depressione e una serie di altre condizioni psicopatologiche. L’insonnia può essere anche causata da disturbi organici, da farmaci, dall’uso eccessivo di caffè, nicotina o alcol, sostanze psicostimolanti e stupefacenti.

L’insonnia si può considerare uno dei sintomi prodromici tra i più rilevanti della depressione. L’alterazione del ritmo sonno-veglia causerebbe infatti stress, nervosismo e tensione. La letteratura scientifica ha inoltre riscontrato diversi collegamenti tra l’insonnia e un rischio maggiore di insorgenza di demenza, di disturbi della vista nonché di riduzione delle difese immunitarie. Come curare l’insonnia?

Il primo passo nel trattamento dell’insonnia è quello d’identificarne le concause per modificarle con l’aiuto di uno specialista. L’individuazione delle concause non determina automaticamente la scomparsa dell’insonnia, che può talvolta persistere fino a cronicizzarsi. La combinazione di una terapia psicofarmacologica e di una comportamentale si è dimostrato il modo più efficace per combattere il disturbo.

Quali comportamenti applicare per migliorare il proprio sonno? Di sicuro, fondamentale è il rilassamento.  Imparare a rilassarsi risulta utile quando l’insonnia è generata da stress vari o da ansia. Molte sono le tecniche di rilassamento a cui si può fare ricorso (training autogeno, rilassamento muscolare). Prima di andare a letto, potrebbe rivelarsi utile rilassarsi guardando programmi adatti alla TV, leggendo, ascoltando musica, scrivendo un diario. L’importante è non rimuginare su tematiche ansiogene esperite durante il giorno né anticipare in modo altrettanto ansiogeno quel che ipoteticamente accadrà. Rilevante è anche andare a letto quando se ne sente il bisogno perché coricarsi troppo presto oppure quando non si è davvero assonnati, rischia di peggiorare la difficoltà di addormentarsi. Il letto deve essere il luogo adibito al sonno e non alla veglia, dunque, quando non si riesce a dormire, può risultare un aiuto alzarsi dalla stanza e tornare a letto solo quando le palpebre si fanno pesanti e se ne avverte la necessità. Per combattere l’insonnia sarebbe bene mantenere delle abitudini di routine: alzarsi sempre alla stessa ora, evitate i cibi troppo grassi prima di andare a letto, evitare di dormire nelle ore pomeridiane o davanti al televisore. È auspicabile infine svolgere una regolare attività fisica, ma non poco prima di mettersi a letto: l‘adrenalina sprigionatasi con il movimento ostacolerebbe l’addormentamento.

Tratto dal sito dell’AIMS, Associazione Italiana di Medicina del Sonno

 

Photo credit: VanessaO via Foter.com / CC BY

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