Il ruolo delle proteine nei disturbi d’ansia

I recettori degli oppioidi Kappa o Kappa opioid receptors (KORs) possono suonare come un capitolo su una confraternita oscura, ma sono in realtà piccole proteine del cervello utilizzate presso i centri di ricerca per trattare varie condizioni nell’ambito della salute mentale. Le proteine hanno un ruolo nel rilascio di neurotrasmettitori legati alla percezione del dolore e dell’umore. In un recente studio, gli scienziati hanno scoperto l’esatto meccanismo cellulare che permette a questi recettori di gestire l’ansia. Se è così, i risultati potrebbero contribuire al miglioramento nel trattamento dell’ansia e della dipendenza da sostanze psicostimolanti.

I “Kors” sono popolari tra gli sviluppatori di farmaci per la loro capacità di fornire sollievo dal dolore senza il potenziale rischio di dipendenza. In definitiva, le proteine ​​agiscono inibendo il rilascio del neurotrasmettitore glutammato nella parte del cervello che regola le emozioni. Tuttavia, i potenziali usi farmaceutici dei “Kors” rimangono non sfruttati; gli scienziati sono ancora incerti su come funzionano esattamente tali proteine ​​. Nel tentativo di comprendere meglio i “Kors” ‘, i ricercatori della University of North Carolina hanno utilizzato ratti che erano stati geneticamente progettati per avere alcuni geni espressi e altri repressi, per capire il comportamento degli stessi   sia quando i “Kors” erano attivati sia quando non erano attivati.

I ratti avevano i loro “Kors” attivati ​​o disattivati ​​prima di essere immessi in situazioni potenzialmente stressanti. Il team ha visto differenze comportamentali significative nei ratti che avevano i loro Kors attivati, rispetto ai topi i cui recettori erano stati disattivati.

“Quando i Kors sono inattivati, il glutammato viene rilasciato correttamente e i topi hanno mostrato significativi segnali meno ansiosi. Il ricercatore Dr. Thomas L. Kash ha dichiarato recentemente: “quando   i recettori kappa degli oppioidi sono attivati con l’associazione del rilascio del glutammato abbiamo maggiori segnali di ansia e agitazione”. Kash riferisce che tali risultati sono essenziali e che non sarebbero limitati al cervello dei ratti ma ridurrebbero i livelli d’ansia anche nei circuiti cerebrali dell’uomo. Anche se è molto impegnativo asserire con certezza che funzionano allo stesso modo nell’uomo, sappiamo che ci sono strutture simili anche nel cervello umano, e che ci sono anche recettori degli oppioidi kappa in queste strutture, pertanto Kash, ritiene che tali risultati possano essere paragonabili. L’emozione “ansia” aiuta a tenerci fuori pericolo e ci costringe a prepararci per gli eventi importanti. Tuttavia, per le persone con disturbo d’ansia, la sensazione è persistente e spesso interferisce con la loro capacità di vivere una vita normale. Secondo l’Associazione Americana per l’ansia e la depressione, il disturbo d’ansia è un termine generico per molte condizioni di salute mentale legate allo stress, come il disturbo di panico, ansia sociale, e fobie specifiche come la paura di guidare.

La possibilità di utilizzare i “Kors” in ambito medico può di conseguenza dare più possibilità di gesture i disturbi d’ansia dei pazienti. Diverse aziende farmaceutiche sono già a lavoro sullo sviluppo di antagonisti “Kors” come trattamento per l’ansia e abuso di droghe.

Per ora, Kash spiega che il prossimo piano d’azione è quello di studiare le diverse forme di ansia come l’ansia indotta da alcol. Ciò contribuirebbe a identificare specifici neurormoni associati a tale condizione, e quindi i circuiti neuronali che diventerebbero di conseguenza un obiettivo per il futuro sviluppo di nuovi psicofarmaci.

Fonte: Kash TL, Crowley NA, Bloodgood DW, et al. Dynorphin. Rapporti cellulari. 2016

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