Si parla di moda, certo il fenomeno è diventato ricorrente. Accade di nuovo qualche giorno fa a Treville: tre ragazzi tra i 15 e i 17 anni scattano foto sui binari del treno. Non è la prima volta, è successo in varie località italiane: aspettano il treno, si mettono sulle rotaie e scattano i selfie con il treno quasi a ridosso, o seduti mentre giocano o si scambiano effusioni amorose; ma non sempre riescono ad allontanarsi in tempo.
La ricerca del pericolo e del limite da superare è una caratteristica tipica degli adolescenti, un modo per sperimentare e vedere cosa si è in grado di fare, ora che si sta diventando grandi. Sempre presente il gruppo dei pari, i compagni con cui condividere l’esperienza reale sul momento in cui viene vissuta, ma soprattutto con cui condividere successivamente, pubblicando le prodezze attraverso i selfie, come fossero trofei, per dire al mondo: “ho provato una cosa pazzesca e ci sono riuscito”. Non diminuisce il senso del pericolo ma aumenta il senso di autoefficacia e di potere, il supporto del gruppo degli amici ne amplifica poi il valore.
Spesso si parla di bravate, di comportamento irresponsabile e di gesti senza senso, a parlare è la paura di fronte a qualcosa che come adulti, come genitori, non siamo in grado di controllare o evitare, parla la difficoltà nel comprendere un comportamento tanto rischioso. Ogni situazione è differente e possono essere diversi i motivi che portano un adolescente a compiere un gesto come questo; possiamo dire che sono tentativi di dare voce a una difficoltà.
«Vivi in modo selvaggio, non essere mai ordinario» questo il motto di uno dei ragazzi coinvolti. Come adulti, come genitori, potremmo chiederci come aiutare gli adolescenti a trovare un modo non ordinario di stare al mondo senza rischiare la vita, e dovremmo farlo con loro, ascoltandoli e portando curiosità verso i loro pensieri e il loro comportamento.
Leggi l’articolo di cronaca pubblicato su Corriere Adriatico