Psicofarmacoterapia

L’approccio psichiatrico mediante l’utilizzo di psicofarmaci risulta in grado di ridurre i sintomi delle principali categorie psicopatologiche e il rischio di eventuali ricadute.
Essenzialmente si tratta di sostanze che posseggono attività specifiche di tipo terapeutico, se somministrate in dosi adeguate.
Le molecole attive, dopo aver raggiunto il sistema nervoso centrale,sono in grado di esplicare la loro azione interferendo con i naturali meccanismi delle cellule nervose, aumentando o diminuendo la concentrazione dei mediatori chimici (neurormoni), modificando i meccanismi della membrana cellulare oppure della catena dei trasmettitori intracellulari.

Psicofarmaci

Gli psicofarmaci si dividono in varie categorie tra cui:

  • Ansiolitici,
  • Antidepressivi,
  • Stabilizzanti dell’Umore,
  • Antipsicotici
  • altri.

Gli psicofarmaci agiscono sui sintomi psichiatrici e non sulle cause che starebbero alla base degli stessi.
Il loro impiego può essere limitato nel tempo o durare anche per lunghi o lunghissimi periodi, in alcuni casi per tutta la vita.

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2 COMMENTI

  1. Prendo psicofarmaci da 30 anni, ho iniziato con i triciclici (Tofranil/Anafranil) e un
    ansiolitico, dopo un po’di anni ho c,ambiato con Sereupin e Elopram, poi Entact e
    mi hanno aggiunto Seroquel 300mg.,Litio,e Wellbutrin. Poi Zoloft (molto male) .
    In questi ultimi anni ho ripreso Citalopram per 1 anno circa poi di nuovo Wellbutrin
    con Cymbalta e Giachela. Questi sono gli antidepressivi piu’ l’antipsicotico e Litio che ho preso in tutti questi , tra tutti la preferenza va ad Anafranil e Sereupin per il
    resto gli altri mi hanno aiutato ad andare avanti ,solo questo a parte il Seroquel che
    e’stato utilissimo. Ora sono venuto a conoscenza di un nuovo farmaco, si chiama
    Valdoxan (agomelatina) ne ho parlato con la psichiatra e mi ha detto che lo cono-
    sce ma non e’nuovo poi nient’altro a parte che e’in fascia C ( a pagamento) .Per me
    e’ poco mi aspettavo qualcosa di piu’, ma alla fine ha scelto l’Anafranil su mia in-
    dicazione ,ancora non e’cambiato niente ma se fra 2 settimane non ci saranno mi-
    glioramenti lo faro’cambiare con Valdoxan o paroxetina.

    • Gent.mo Sig Fabrizio, innanzitutto la ringrazio per il suo commento. Entrando nel merito le confermo che l’Agomelatina (Valdoxan è uno dei due nomi commerciali della molecola) è un antidepressivo innovativo perché a differenza di tutti gli altri agisce soprattutto sui recettori MT1 e MT2 della melatonina. Nessuno degli antidepressivi precedenti agisce su questi recettori. L’Agomelatina agisce inoltre come antagonista dei recettori 5-HT2C e 5-HT2B della serotonina, e in questo assomiglia agli antidepressivi serotoninergici. L’Agomelatina induce una maggiore secrezione di noradrenalina e dopamina nella corteccia cerebrale frontale, determinando effetti positivi sulle funzioni esecutive e su altri aspetti cognitivi, che spesso sono influenzati negativamente da alcuni antidepressivi triciclici in particolare. Il farmaco è in fascia C, quindi a pagamento per il cittadino in Italia. Se mi permette una considerazione aggiuntiva, trovo abbastanza singolare che sia lei a decidere la terapia e non il suo psichiatra che dovrebbe avere molta più conoscenza e competenza di lei sugli psicofarmaci … Un saluto cordiale,
      Dr Ascanio G. Vaccaro

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