Cambiare il mondo cambiando noi stessi

Quante volte ci capita di lamentare insoddisfazione o avversione verso una situazione, una persona, un comportamento o un modo di fare? Il modo in cui ci poniamo di fronte a una situazione che ci infastidisce o di fronte a un insuccesso, dipende da come li percepiamo e dal tipo di attribuzione causale che diamo.

È colpa mia o è colpa tua? Possiamo avere la tendenza ad attribuire la causa di quello che accade a noi stessi e al nostro interno oppure agli altri e alle circostanze esterne che non dipendono da noi. Julian B.Rotter (1966) ha definito questi due stili di attribuzione locus of control interno – che vuol dire avere un “luogo di controllo interno” – e locus of control esterno – che significa invece letteralmente “luogo di controllo esterno” –. In ognuno di noi domina uno dei due stili: le persone che possiedono prevalentemente un locus of control interno daranno la responsabilità di ciò che accade a loro stessi sia nel caso di successi sia nel caso d’insuccessi, vice versa nelle persone che hanno prevalentemente un locus of control esterno, l’atteggiamento predominante sarà più passivo rispetto alle situazioni e queste persone daranno più facilmente la responsabilità degli eventi agli altri e alle circostanze esterne.

Se pensiamo che la causa sia esterna faremo più fatica a individuare e accettare la nostra responsabilità in quello che accade, a maggior ragione quando la situazione è connotata negativamente. Questo ci può portare alla convinzione che sono le altre persone che dovrebbero agire, modificare la situazione o cambiare loro stesse.

Pensiamo a un esempio in ambito relazionale: una moglie si lamenta perché il marito in casa non fa mai nulla, mentre lei è sempre occupata nelle faccende domestiche. Potremmo ipotizzare che una soluzione in questo momento d’impasse non sia aspettarsi o pretendere che l’altro cambi, ma cercare di vedere cosa possiamo modificare noi nel nostro comportamento, cercando di essere consapevoli del fatto che in una relazione vi è sempre una dipendenza reciproca dove il comportamento dell’altro dipende sempre anche da come noi ci poniamo nei suoi confronti. La signora potrebbe rendersi conto per esempio che facendo tutto lei non lascia al marito uno spazio di azione, non lo fa sentire utile e non affida mai a lui delle responsabilità.

Assumere un atteggiamento attivo e disponibile ci pone nel modo migliore per risolvere un problema o cambiare una situazione negativa o avversa, diversamente dalla tendenza passiva che ci porta ad attribuire agli altri la responsabilità di ciò che è accaduto e quindi anche la responsabilità del cambiamento.

“Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle”. Denis Waitley

Leggi l’articolo “Changing the world and changing the self: A two-process model of perceived

 

Photo credit: ** RCB ** via Foter.com / CC BY

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