Medicine prima di esami fisici è la risposta giusta?

Egregio Dottore, ho 52 anni, sono sposato e ho un figlio. Nel lontano 1977, all’età di 20 anni, ho iniziato ad avere delle strane sudorazioni a mani, viso e piedi accompagnate da rossori improvvisi. Tutto questo avveniva in maniera incontrollabile. Più pensavo e più sudavo. Mi era subentrata come una fissazione, una forma ossessiva o fobica. Non riuscivo a muovermi come volevo, essere come volevo. Questo disturbo dava l’impressione che deviasse la mia personalità. Un fastidio enorme per uno come me solare, mattacchione, scherzoso con tanta voglia di vivere. Le svelo un altro particolare che forse le può essere d’aiuto per capire cosa può essermi successo. Ho provato un grande distacco quando si è rotta un’amicizia bellissima. Ero un calciatore semiprofessionista con un grande futuro davanti e mi feci visitare da medici specialisti dello staff sportivo e non. Non trovarono niente, poi trovai un altro medico di base, molto preparato, che mi disse che il mio disturbo era legato alla costituzione (diagnosi: può esprimere l’esistenza di disturbi locali della circolazione e del sistema nervoso neurovegetativo del sistema simpatico. Mi diede pastiglie di Belladenal. La loro composizione era 60 per cento estratto di Belladonna, 20 per cento Bellafolina e 20 per cento Fenobarbital. Queste pastiglie erano perfette, negli anni cambiarono più volte nome e furono prodotte in Italia fino al 1997. Poi le trovai in Svizzera. Terminate anche lì, trovai un farmacista che me le preparava. Tutto questo iter è durato fino al 2006. Poi più niente: non c’era più la materia prima ovvero il Belladonna. Nel 1985 un bravo neurologo mi disse che soffrivo di nevrosi d’ansia con quadro screzio-fobico ossessivo e mi prescrisse Lexotan, due antidepressivi dopo i pasti principali, Protiaden e antidepressivi classe triciclici. Una buona cura che, purtroppo, mi faceva ingrassare e, data la mia attività sportiva, era uno svantaggio. Tornai al Belladonna e tutto si rimise a posto. Poi un neurologo molto preparato analizzando il tutto mi disse che dovevo cambiare con il Maveral 50 la sera prima di coricarmi, al mattino Lexotan ogni sei ore. Io associo al Lexotan 5 granuli di Belladonna. Una cosa le chiedo, egregio dottor Vaccaro: pur chiedendoli, nessuno mi ha mai fatto fare gli esami del sangue, encefalogramma e altre analisi. Come mai? Grazie mille con tutto il cuore e posso chiederle anche il suo numero di studio? Con stima.

Noè Claudio Marchesi, Spino D’Adda

Gent.le sig. Noé, la sua storia è molto interessante. Per certi versi rappresenta ciò che non bisognerebbe fare mai. Lei sostiene di aver assunto per decine di anni l’Atropa Belladonna associato al Fenobarbital. Mentre la prima sostanza ha un potente effetto anticolinergico, con azione prevalente sui recettori muscarinici e un po’ meno su quelli nicotinici, la seconda è un potente barbiturico. L’Atropa Belladonna ha effetti importanti sul cuore, l’intestino, i bronchi e ancora sul Sistema Nervoso Centrale. Gli effetti collaterali sono tanti e importanti, così come nel caso del Fenobarbital che è un potente antiepilettico con proprietà ipnotiche e ansiolitiche. Per il disturbo da lei citato di tipo fobico ossessivo, tra tutti i farmaci da lei riportati e assunti considererei come “migliore” la Fluvoxamina (Maveral), non certo al dosaggio di 50 mg/die ma da 200 a 300 mg/die. Andrebbero altrettanto bene farmaci della classe degli SSRI. Il resto, compreso gli ansiolitici da lei citati non servono, così come sconsiglierei il barbiturico, a maggior ragione se associato al Belladonna. Per quanto riguarda la sua domanda circa gli esami che avrebbe potuto fare, le posso dire che probabilmente l’Elettro Encefalogramma (EEG) non sarebbe servito e non servirebbe a nulla, mentre esami del sangue immagino che ne abbia fatti, così come altre indagini se non altro in funzione della sua pratica sportiva. Si ricordi poi che ogni medico ha un proprio stile e una propria personalità che lo influenza anche nelle indagini diagnostiche e nella scelta delle terapie. Spero di esserle stato utile e le ricambio la stima che mi ha dimostrato.

VERO Salute febbraio 2010
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