Natale, abbuffata di stress

Fervono i preparativi per Natale, le vie risplendono di luci e i negozi si affollano nella ricerca dei regali. Intanto si susseguono le cene, i momenti di incontro con gli amici e le riunioni con la famiglia. Oltre alla festa dal profondo significato religioso, Natale è anche il momento dell’anno in cui si celebrano la gioia dello stare insieme, i valori della famiglia e della condivisione.

Depressione di Natale
Eppure può rappresentare per molti un momento di stress, una pausa forzata dalla routine quotidiana con spiacevoli sensazioni di malessere e umore depresso, che si accentuano inevitabilmente in chi si trova in condizioni di particolare disagio psichico. Sono diversi i fattori che possono scatenare la “depressione di Natale”, dovuta ad un sovraccarico di aspettative e di impegni, ad una sorta di tour de force della felicità che ci espone a nervosismo, insonnia, difficoltà a concentrarsi, cambiamenti nell’appetito e piccoli disturbi di ordine psicosomatico.

Stress del regalo
Primo responsabile di questo stato di disagio può essere la sensazione del tempo che passa. La fine dell’anno e l’incontro con parenti e amici ci pone dinanzi ad un confronto con il tempo passato e con progetti disattesi o non conclusi, ci impone bilanci non sempre positivi o comportamenti falsati dalla circostanza con persone che poi incontreremo raramente nel corso dell’anno. Da qui anche lo stress del regalo, quasi obbligatorio in occasione delle festività natalizie. Ciò che di solito rappresenta uno scambio di affetto e di attenzione per una persona cara, si riveste di una valenza sociale che spoglia di ogni spontaneità il gesto di porgere un dono. Paura di sentirci inadeguati, ansia di trovare l’equilibrio tra le nostre concrete possibilità e le aspettative altrui, rendono la corsa ai regali un vero e proprio banco di prova per il nostro livello di stress.

A questo si aggiunge l’atmosfera di idillio tutt’attorno, l’allegria forzata e le continue sollecitazioni di media e pubblicità che spingono all’acquisto e al soddisfacimento di bisogni creati apposta per le festività natalizie. Completano il quadro delle possibili cause dello stress natalizio le abbuffate, le cene e le riunioni in cui inevitabilmente si consumano cibi grassi e altamente calorici, che contribuiscono a farci sentire stanchi e appesantiti. Una sana voglia di fuga e di rifiuto, in questi casi, è del tutto naturale e ci aiuta poi a trovare il giusto equilibrio tra il nostro più intimo desiderio di festa e le pressioni esterne.

Vivere il “proprio” Natale

La depressione natalizia si può combattere con piccoli accorgimenti di ordine pratico e di solito scompare con la ripresa delle solite attività quotidiane. Il primo consiglio è quello di ridimensionare la portata simbolica e sociale del Natale, così da non caricare di aspettative eccessive i giorni di festa e riuscire così a vivere il “proprio” Natale in base alle proprie esigenze e desideri. Validi consigli sono quelli di non stravolgere troppo il ritmo del sonno e della veglia, di non abbuffarsi di piatti ricchi di grassi e zuccheri, di concedersi una moderata attività fisica per ritemprarsi e smaltire le calorie in eccesso.

Sempre validi il buon senso e la moderazione, che ci suggeriscono una razionale organizzazione del tempo e la formulazione di progetti e aspettative realistici e concreti. Infine, qualche breve momento di solitudine in compagnia di un tè fumante e di un buon libro ci aiutano a ricaricare le batterie e a superare gli inevitabili momenti di tristezza.

 

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