Politiche fraudolente e cittadini disonesti

Uno studio condotto nel Regno Unito da Simon Gächter e Jonathan Schulz, sembra conferma l’ipotesi per cui l’onestà sia un valore culturale che influenza anche la tendenza individuale dei cittadini ad assumere comportamenti più o meno disonesti. Sembra quindi che a una maggiore diffusione dell’illegalità corrisponda una diminuzione dell’onestà personale.

Per valutare questi due elementi i ricercatori hanno utilizzato diversi test che valutano la disonestà delle risposte personali e hanno elaborato un indice (PRV = prevalence of ruleviolations) che fornisce una misura della prevalenza delle condotte illegali di un paese, sulla base di indici relativi a corruzione, evasione fiscale e più in generale politiche fraudolente. Sono state coinvolte 2.568 persone in 23 paesi tra i più disparati: Vietnam, Marocco, Cina, Regno Unito, Spagna, Svezia, Italia, Repubblica Ceca, etc. Inoltre i soggetti partecipanti erano giovani (età media di 22 anni), avevano quindi una bassa probabilità di essere stati attori o comunque personaggi coinvolti in casi di corruzione, e gli indici di violazione delle leggi facevano riferimento a eventi accaduti in un periodo antecedente, ai quali non era possibile un coinvolgimento dei partecipanti.

Ad esempio, in una delle prove utilizzate, i partecipanti dovevano lanciare un dado e comunicare il risultato del lancio al ricercatore, sapendo però di non essere visti e avendo quindi la possibilità di barare. A seconda del valore indicato dal dado i partecipanti ricevevano poi una ricompensa in denaro.

Innanzitutto possiamo tirare un sospiro di sollievo perché nessuna popolazione sembra essere onesta o disonesta in senso assoluto. La disonestà non è una caratteristica che può essere attribuita a una nazione nel suo insieme ma è influenzata dalla diffusione delle pratiche illegali della società: i cittadini delle nazioni con un indice PRV maggiore tendevano a comportarsi in modo più disonesto.

Un ulteriore aspetto interessante riguarda l’immagine positiva di sé che viene in qualche modo preservata: i partecipanti allo studio si consideravano persone nel complesso oneste che sgarrano raramente e si concedono pochi strappi alle regole.

Leggi l’articolo, in inglese, pubblicato su Nature

 

 

Photo credit: arievergreen via Foter.com / CC BY-NC-SA

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