Un cittadino arrestato dalla polizia per stalking. Per diverso tempo ha pedinato e infastidito con chiamate e messaggi l’ex fidanzata. Reagisce poi in maniera eclatante quando martedì mattina la trova in compagnia di un altro uomo: si taglia testa e gola con una lametta, urla disperato.
Un gesto come questo, che porta al danneggiamento del proprio corpo attraverso lesioni autoinflitte dirette e intenzionali viene chiamato autolesionismo o self-harm. È un comportamento sintomatico che si riscontra in alcuni quadri psicopatologici, primo fra tutti il Disturbo Borderline di Personalità, ma può essere interessante considerare in questa sede, quali possono essere le funzioni di questo gesto a prescindere dai quadri psicopatologici in cui può presentarsi.
Poche persone che vivono una delusione amorosa e sono gelose delle relazioni sentimentali che gli ex partner arrivano ad auto-ledere il proprio corpo. Nella review della letteratura sul fenomeno, effettuata da Klonsky nel 2007, vengono esaminate le principali teorie che spiegano le diverse ragioni per le quali le persone ricorrono all’autolesionismo. Proviamo ad applicare queste letture teoriche al caso di cronaca che abbiamo potuto leggere sui giornali.
Una funzione che sembra aver assunto il gesto autolesivo in questo frangente è la possibilità di attirare l’attenzione su di sé e mostrare agli altri, attraverso delle prove fisiche, la propria sofferenza interiore; in questo senso il gesto viene compiuto nella speranza che possa influenzare le emozioni dell’altro facendolo sentire in colpa e quindi in dovere di riavvicinarsi.
Il ferirsi entra in gioco soprattutto come modalità di gestione delle emozioni nel senso di riduzione e sfogo della tensione, delle emozioni negative, che diventano intolleranti e non si riescono a contenere: la ferita autoinflitta è preceduta dalla presenza di uno stato affettivo ed emotivo negativo che diminuisce appunto a seguito del gesto lesivo.
Diversi possono essere i motivi che portano una persona a ferirsi, vediamo però che anche dietro al comportamento molesto di uno stalker si può nascondere la sofferenza e la fatica di affrontare una separazione affettiva e relazionale.
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